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La notizia sarà pure di cronaca estera ma non è che risalti nei quotidiani nostrani. Sul sito di Repubblica e del CorSera non ne trovo traccia; invece sia il Sole 24 Ore che La Stampa ne parlano brevemente (poco più dell’Ansa, nessun approfondimento o commento).
La notizia è che lunedì pomeriggio, nella partia dell’amico Putin, Stanislav Markelov è stato ucciso a sangue freddo da un assassino (a volto coperto) in pieno Mosca. Markelov all’italiano medio (come me) può dir poco ma in russia era ben noto per aver mandato in carcere il colonnello Budanov con l’accusa di aver violentato ed ucciso una ragazza (diciottenne) cecena nel 2000. Budanov si era sempre difeso dichiarando che la ragazza faceva parte dei ribelli ceceni e che lui l’aveva strangolata in preda alla rabbia durante un interrogatorio (che difesa sia questo io proprio non ci arrivo ma magari sono io ad esser strano), diventando di fatto un eroe per gli ultranazionalisti russi.
Nonostante fosse stato riconosciuto colpevole giovedì scorso Budanov era stato rilasciato con 15 mesi di anticipo. Markelov, in quanto avvocato della famiglia della ragazza uccisa, aveva fatto appello contro questa decisione e, quando lo hanno ucciso, era appena uscito da una conferenza stampa dove protestava contro la liberazione di Budanov.
(fonte)
“L’annuncio che l’economia/i fatturati/il PIL/le spese caleranno da parte di <nome di una istituzione o di una personalità a caso> ha fatto crollare le borse”
Ora, io di economia non ci capisco niente ma quando sento annunci come questo al telegiornale (e ultimamente ne sento quasi tutti i giorni) l’unica speranza che ho è che sia una palla detta a caso da un giornalista che voleva fare un po’ di sensazione. Mi rifiuto di credere che una persona che di mestiere compra e vende azioni in borsa si faccia prendere dal panico per delle uscite assolutamente prevedibili come se fosse un bambino di due anni. Mi ostino a credere che, per quanto si comportino da squali, siano dei professionisti che il loro lavoro lo sanno fare. Magari passerebbero sul cadavere della loro nonna pur di guadagnare due lire ma devono sapere ciò che fanno.
Preferisco pensare il mondo in mano ad un gruppo di malvagi cospiratori che ad una manica di imbecilli. I malvagi almeno ogni tanto cambiano idea…
A big “thank you” to FSP for this post.
Questo doveva essere un commento a questo post di Leonardo. Tuttavia la cosa mi ha preso la mano ed è diventato troppo lungo per essere un commento. Quindi lo metto qui. Spero non me ne vorrete.
Sono un ateo razionalista (tutto minuscolo che sono aggettivi). Sono ateo (ateo forte) perché credo fermamente nella non-esistenza di Dio e, più in generale, nella non-esistenza di una qualunque forma di intelligenza divina. Ci credo per fede e perché lunghe riflessioni (personali e quindi non utili ad altri) mi hanno portato a questa conclusione. Che c’è di male? Sono ateo mica afideistico. Pure gli atei hanno diritto alle loro brave convinzione irrazionali. A me, ad esempio, fanno schifo i ragni; anche se questo schifo è irrazionale non credo che questo vada a cozzare contro il mio essere ateo.
Sono anche razionalista e meccanicista. Abbastanza razionalista (e razionale) da sapere benissimo che il fatto di essere ateo non mi pone in alcun modo su un gradino più alto rispetto a chi crede in una qualsivoglia religione. Abbastanza razionale (e razionalista) da tenermi alla larga da tutte le associazioni di atei.
Tuttavia mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno che ateo non è facesse un minimo di sforzo per rispettarmi. Che vi ho (abbiamo) fatto di male? Abbiamo idee diverse dalle vostre ma mica siamo criminali. Se è lecito (per quanto idiota) appendere un cartello con su scritto “Dio c’è” allora deve essere lecito (ed altrettanto idiota) appendere un cartello con su scritto “Dio non c’è”. Perché invece si fanno certe discriminazioni?
Invece sembrerebbe quasi che io mi debba sentire in colpa per il fatto di essere ateo. Quasi come se essere ateo fosse un sega mentale radical-chic e non una profonda convinzione teologica. Quasi come se essere ateo fosse un lusso da fighetti figli di papà . Quasi come se essere ateo fosse una colpa da espiare standomene zitto ed annuendo tutte le volte che parla un “credente”.
Che poi le scritte sugli autobus siano poco più di una bambinata siamo anche d’accordo, ma alle bambinate si reagisce con un sorrisetto comprensivo, non con le crociate.
Il comunicato stampa recita così “all’indirizzo http://cc.aljazeera.net/ è da oggi attivo il primo archivio di immagini qualità broadcast interamente rilasciato sotto Creative Commons”.
I video, in arabo e in inglese, saranno inerenti all’attuale situzione nella striscia di Gaza.
La licenza adottata è quella più libera: si tratta infatti della cc-by 3.0 (che prevede come unico obbligo la citazione dell’autore).
Qui la notizia sul blog di Joi Ito (CEO di Creative Commons).
Pare che (da oggi o da ieri, non mi è chiaro) Pidgin abbia qualche problema col protocollo di MSN. La soluzione riportata (installare delle repository standard “msn-pecan”, riavviare pidgin e cambiare il protocollo da MSN a WLM) parrebbe funzionare a dovere ma non mi è chiaro il perché.
Anno nuovo canone RAI nuovo. A me il bollettino è arrivato un paio di giorni fa e lo pagherò a breve. Lo so che la qualità del servizio televisivo è raccapricciante (oltre a Quark e Report non è che si salvi molto altro) ma il servizio radiofonico lo trovo di ottimo livello. Le tre reti di radio Rai infatti propongono programmi di ottima fattura. Solo per citarne alcuni: “Radio anch’io” (radio1) è un approfondimento politico molte spanne sopra tutti i ballarò ed annozero che la televisione si ostina a propinarci, “610” e “Caterpillar” (radio 2) sono programmi di intrattenimento leggero ma pregevoli e mai volgari e “Fahrenheit” (radio 3) è un programma di VERA cultura. Questi sono i programmi che io seguo (più o meno saltuariamente) ma ce ne sono molti altri che mi è capitato di sentire e chi mi sono sembrate di ottimo livello (“Prima Pagina”, “Ad alta voce”, “Storyville”, “Hollywood party”, “Vasco de Gama”, “Alle otto della sera” ecc). Insomma, la produzione radiofonica della RAI mi pare che da sola giustifichi il pagamento del canone.
Tuttavia non posso negare che veder associato “L’isola dei famosi” al concetto di “tv di qualità ” mi ha generato un notevole groppo allo stomaco ed una voglia notevole di prendere quel bollettino e farne coriandoli.
Le vacanze sono finite. È scoppiata una guerra. Il gas dalla Russia arriva a singhiozzo. Alitalia resta il pasticcio che era. La Iervolino dimostra di essere pur sempre la Iervolino (mica me ne sono dimenticato di quando era ministro dell’istruzione!).
In mezzo a tutto questo il Decreto Gelmini sull’università è diventato legge (con tanto di fiducia). C’è chi ha gridato al miracolo, chi ha gridato allo scandalo e chi, per non sentirsi solo, ha gridato e basta. Tuttavia voglio rivelarvi un segreto: la legge “disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca” non esiste. O meglio, esiste una legge con questo nome ma si tratta di uno scatolotto vuoto.
L’idea di fondo che “dovrebbe” stare alla base della legge è quella di iniziare a premiare il merito nella ricerca e stroncare baronati ed inefficienze. Lodevole iniziativa finché si rimane nell’empireo delle belle idee. In pratica questa legge non fa nulla di quello che promette. Vediamo nel dettaglio:
Insomma: questa legge butta giù un po’ di frasi generiche quali “eliminiamo gli sprechi” o “valutiamo il merito” ma non dà alcuna indicazione su come raggiungere questi obbiettivi. Come dicevo è poco più di uno scatolotto vuoto dove ciascuno può vederci quello che meglio crede.
…la montagna va a Maometto. Ovvero: se i giornalisti raccolgono i commenti dei vari politici invece che spiegare le notizie (o almeno tentare di farlo) dobbiamo aspettare che arrivi un magistrato a scrivere su un sito di economisti perché si possa sperare di capirci qualcosa.
Un sentito ringraziamento ad Axel ed un invito ai vari giornalistoidi a provare a fare il proprio lavoro ogni tanto.
Stamani ho fatto il pieno di benzina. Magari a molti di voi sembra un’azione normale ma per me non lo è più da tanto tempo: infatti sono oramai tre anni che la mia vecchia macchinina va a GPL. La benzina serve solo per far partire il motore e quindi ne consumo quantità ridicole e ne rimetto qualche euro ogni tanto solo per avere una soluzione di emergenza nel caso finisse il GPL.
Oggi però ho notato che la lucina della riserva lampeggiava insistentemente e che il prezzo della benzina è un po’ sceso. Dato che siamo quasi a natale mi sono detto “perché non fare un bel pieno e non pensarci più per un bel pezzo?”. Così sono andato al mio benzinaio di fiducia (che ha il vantaggio di trovarsi sulla strada casa-lavoro e di avere un buon prezzo per il GPL) ed ho fatto, per la prima volta da almeno due anni, il pieno di verde.
La mia non è una gran macchina, non consuma molto e non ha un serbatoio capiente. Però mi son partiti quasi 50 Euro. In questi casi mi ricordo perché sono tanto contento di avere una macchina a GPL.
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