Gianluigi su Science Backstage intervista il “nostro” JB: parte 1 e parte 2.

(..e io lo scopro dal google alert, ma va be!)

Qualche tempo fa ho scoperto con la solita domandona (“e come sta XXX? come mai non l’hai portata?”) che due amici dopo millenni si erano lasciati e lui mi ha “rimbrottata”: “ma scusa, non l’hai visto su Facebook il cambio di stato?”. Err, no!
Ieri Anobii mi avvisa di avermi inserito in libreria un libro che ho segnalato e che volevo mettere in wishlist (baco di Anobii, per inciso, se gli mandi la scheda di un libro che non hanno te la mettono automaticamente in libreria anche se tu la volevi in wishlist): “Bimbo a bordo – Sopravvivere con stile alla gravidanza”.
Il feed che è arrivato ai miei amici è il seguente:

“Bimbo a bordo – Sopravvivere con stile alla gravidanza”
Frieda in libreria, nella lista dei desideri, finito

Il tutto è successo un quarto d’ora fa e mi hanno già pingato due amici per sapere se ci sono novità in arrivo o se sto preparando la libreria con un certo anticipo.

(no, non sono incinta. No, non era un modo per dire nulla, ho solo leggiucchiato in giro del libro e l’ho messo in wishlist. Ma perché quando metto in libreria cose tipo “Milano criminale”, nessuno corre a disarmarmi? :-p)

Bikemiologie/2 by

28 Mag
2009

Ci sono alcune cose che ho notato sul biciclettami (mammà pensava si chiamasse BikeMe..) in questi giorni:
1. la mattina tendo a non prendere la bici. Chi arriva in treno a Cadorna o a Centrale si trova la bici davanti al naso, i poveri sfortunelli come la sottoscritta che arrivano in Garibaldi devono farsi tutto corso Como a piedi prima di trovarne una. Ora, non che il tragitto sia così infame, però non ho voglia di arrivare fin lì e scoprire che non ci sono bici e poi dover rantolare fino allo stallo successivo o alla prossima fermata della metro.
2. ogni tanto gli stalli vanno fuori servizio senza alcuna ragione apparente. Tu arrivi, vuoi prendere una bici e non puoi. Però puoi riconsegnarla. Mah!
3. gli omini che movimentano le bici sono molto gentili. Tutte le volte che mi capita di dover prendere la bici e ci sono loro che hanno lockato lo stallo, si interrompono, mi fanno prendere la bici e poi ricominciano.
4. sono terribilmente fuorvianti le cartine con gli stalli distribuite con l’abbonamento e quelle presenti sulle paline, perché contengono anche gli stalli che verranno installati (non si sa quando). Se siete in Cadorna, ad esempio, sulla cartina trovate un secondo stallo sempre in piazza e uno via Paleocapa, di cui non c’è traccia.

Sconvolgimiento by

27 Mag
2009

Un po’ di premessa perché ogni tanto piace anche a me rimettermi le idee in ordine. Conosco Top-ix da ormai 4 anni, quando dei loschi individui vennero a propormi di mettere dei cache server di Wikipedia in Italia (ma il matrimonio non s’aveva da fare, sentenziò la storia); insieme abbiamo lavorato al bid per Wikimania a Torino; sono stata a trovarli per qualche conferenza e il mio precedente datore di lavoro faceva parte del Development program.

Un paio di mesi fa, chiacchierando con Leonardo Camiciotti, lui mi ha raccontato di “I Realize: The Art of Disruption” questa due giorni che stavano organizzando all’insegna del confronto tra ideatori e realizzatori (ok, io la faccio pratica, ma in realtà sembra molto più, uhm, “poetica” sbirciando il programma).
Io ho provato a metterlo in agenda, ma è un periodaccio e non so se ce la farò.. però mi piacerebbe che i fortunati che vanno mi raccontassero cosa mi perdo 🙂

NB: l’evento è a pagamento però da qualche parte offrono degli ingressi omaggio (qui Alessio e qui Luca)
@update: per le fanciulle geek, 40 inviti da GGD Italia

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Caro Brunetta,
come l’altra volta, quando mi hai spammata insieme a mezza blogosfera, anche questa volta hai dimostrato di non averci capito niente.
Fammi un piacere, va: smettila di parlare di cose che mi riguardano e non conosci, almeno per rispetto verso il lavoro di milioni di persone.

Grazie,
Frieda

@update anche lo staff di Brunetta non ci scherza mica, Livia li ha contattati e le hanno dato alcune risposte quanto meno “creative”

Selvaggiàti by

22 Mag
2009

Ieri sera sono stata ospite di Codice Internet a teatro per Women @ Internet Show – Le donne e il Web si incontrano a teatro.
Perché ci sono andata?

1. perché mi hanno invitato
2. perché ero curiosa di come avrebbero creato un target dove un target non c’è
3. per avere qualche elemento in più per poterne parlare
4. perché se fossero riusciti a coinvolgere donne che tutto sommato la rete la frequenta poco, era un target interessante a cui raccontare Wikipedia

Ecco che cos’è successo:
* il teatro era mezzo vuoto (o mezzo pieno, a scelta). Voci non ufficiali ieri sera mi dicevano che Microsoft parlava di 420 iscritte, sul foglio di appunti di Selvaggia Lucarelli (conduttrice della parte iniziale, tra cui la mia me-ra-vi-gli-o-sa intervista, vedi oltre) c’era scritto 380, lei al pubblico ha più volte ribadito la meraviglia di avere di fronte 300 donne. A me vien la tentazione di telefonare al teatro Oscar e di chiedere quanto è capiente! Ma a spanne c’erano 150 persone presenti (non tutte donne..)

* la Lucarelli, dall’alto di impossibili trampoli bianchi col tacco spillosissimo che la facevano sembrare alta.. come me, si è esibita in una serie di *ottimissime* interviste, come ha notato Pippa Wilson, presente all’evento, che ha twitterato così:

# Codice internet togliete il vino a selvaggia lucarelli (e anche o tacchi bianchi)

# Selvaggia a sara maternini: come sono le nerd???!! Cosí

# L’unica preoccupazione della lucarelli: ma come si fanno i soldi su internet?? Nessuno gli risponde. Suggerimento mio: vendere le mutande?

# Santa petunia…

# Internet è donna, parola di uomo (monty)

* la domanda più interessante che mi è stata rivolta è “Quali siti visiti la mattina appena accendi il pc?” “Dunque.. Gmail per controllare la posta, poi Netvibes.. l’aggregatore che uso per seguire quasi tutto quel che mi interessa (blog, twitter, ecc.), poi..” “e quali siti di gossip segui?” “uhm, ehm.. veramente nessuno” “come nessuno? è impossibile!” “..mi dispiace..”

* arriva seconda in classifica (per molto poco) anche la brillante questione “ma (Wikipedia) quante donne la leggono?” la risposta più pertinente sarebbe stata “non sono a conoscenza di indirizzi IP azzurri per lui e rosa per lei per facilitare il tracciamento di questa informazione” (in realtà ho detto “Non abbiamo dati in merito, ma abbiamo dati sull’età di chi la consultà perché poco più di un anno fa è stata pubblicata una ricerca sui siti 2.0 più frequentati” “e chi la legge?” “tutti, in maniera uniforme”)

* una delle intervistate sul tema internet è donna ha risposto “perché in fondo in rete si può fare la cosa che ci viene meglio: chiacchierare!”

* come ha notato Pippa, la domanda vincente era “come si fanno i soldi su internet?” a cui Stefania Duico ha risposto “Non mi sembra il tema della serata..” e dietro le insistenze della Lucarelli ha detto “Sì, beh, la pubblicità..”, mentre Caterina Della Torre è riuscita abbastanza bene a svicolare in direzione delle caratteristiche interessanti di Dols.net. Peccato non l’abbia chiesto a me.. sarei stata molto orgogliosa di rispondere che non lo so, dato che il piacere di intrattenervi me lo pago io 🙂

Cosa mi sento di dire in conclusione?
..la pizza che abbiamo mangiato in viale Umbria non era male 😉

Circa un mese fa aveva avuto inizio il sondaggio tra gli utenti dei progetti Wikimedia per cambiare la licenza da GFDL a GFDL + CC-BY-SA.
Il cambio di licenza si era reso possibile grazie a lunghi negoziati con la Free Software Foundation e al conseguente rilascio della versione 1.3 della GFDL che permette, con alcuni vincoli e per un periodo di tempo ben definito, di rilicenziare in CC-BY-SA 3.0.
Ieri sono usciti i risultati del sondaggio: hanno votato più di 17.000 utenti e quasi il 76% dei votanti si è espresso a favore del cambio di licenza.
Ma perché questa scelta epica?
Come ricorda Jimmy Wales, quando Wikipedia è nata Creative Commons non esisteva:

“When I started Wikipedia, Creative Commons did not exist. The Free Documentation License was the first license that demonstrated well how the principles of the free software movement could be applied to other kinds of works. However, it is designed for a specific category of works: software documentation. The CC-BY-SA license is a more generic license that meets the needs of Wikipedia today, and I’m very grateful that the FSF has allowed this change to happen.”

L’aspetto più difficoltoso della GFDL è l’obbligo di allegare una copia della licenza ad ogni opera che la usa: se domani un quotidiano decidesse di usare un’immagine trovata in rete, rilasciata in GFDL, per la sua edizione cartacea, dovrebbe inserire da qualche parte tutto il testo della GFDL (che non è esattamente breve..); e se invece di un’immagine stessimo parlando di un file audio o video?
Ieri sera infine è anche arrivata la decisione del board di WMF: “se la comunità ha deciso così, procediamo”.
Si prevede che la migrazione termini indicativamente per la fine di giugno.

Per approfondire:
* il comunicato stampa di WMF
* le FAQ
* tutto il processo di cambio licenza
* la notizia (parziale) sul blog di Wikimedia Foundation

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E’ qualche settimana che il buon Penati mi scrive quasi più assiduamente del mio fidanzato. Ci tiene a farmi sapere come sta, cosa fa, se lo intervistano dove lo intervistano, come lo vedono gli altri, ecc.

Oggi, finalmente, ho visto l’agognato link per annullare la sottoscrizione e ci ho cliccato. Poi mi sono presa la briga di rispondere al caro Penati:

Caro presidente,
vorrei farti notare che a parte non essermi mai iscritta ad alcuna mailing list per avere tue notizie, io alle prossime elezioni voterò nella provincia di Monza e Brianza..

Frieda

Qual buon vento by

21 Mag
2009

Mentre Berlusconi sostiene (tramite ultimo libro di Bruno Vespa) che la giudice che ha scritto contro di lui nella sentenza era ed è di estrema sinistra e quindi – per sillogismo – sua nemica (vista la sicurezza, ci saranno sicuramente fonti certe come tessere di partito…), vi sono state le nomine in Rai. Passate in mezzo al casino più assoluto.

Mauro Mazza passa dal Tg2 alla direzione di Raiuno al posto di Del Noce. Augusto Minzolini è il nuovo direttore del Tg1. I consiglieri dell’opposizione non hanno votato perché, a loro dire, vi sono state influenze dall’esterno. Anche in riferimento ai “vice”. Prima di partire con “orgogli e pregiudizi”, sarebbe meglio inquadrare i curricula delle due cariche più rilevanti.

Le schede fornite da Repubblica e del Corriere sono praticamente identiche: Mauro Mazza (Roma,1955), esperto di cronaca politica, esordisce al Secolo d’Italia e lavora anche per l’AdnKronos. Collaborazioni varie dal ’75 al ’90, anno in cui entra al Gr1; poi la TV nel 1995 con la conduzione del Tg1 notturno. Ottenuta la vicedirezione della testata, diventerà direttore del telegiornale della seconda rete dal 2002, fino alla nuova nomina odierna.

Augusto Minzolini (Roma, 1958) vanta partecipazioni in Ecce Bombo e Io sono un autarchico, due film di Nanni Moretti. Passa per essere uno “squalo” in quanto fondatore del “minzolinismo”, ossia la capacità di raccogliere e pubblicare affermazioni anche informali, fuori dall’inquadratura delle telecamere. Per lui, nell’ordine, Asca, Panorama e Stampa. Con qualche – appunto – minzolinata rischiosa.

Mauro Mazza, come già sottolineato, ha iniziato nel redarre le colonne del Secolo d’Italia. Il giornale dell’allora MSI. Anche lui, tempo fa, è caduto nella rete delle provocazioni di Beppe Grillo. Come buona parte della gente, che prende l’artista decisamente sul serio, non si accorge che il creatore del V-Day è un satiro (quindi dovrebbe scuotere le coscienze, ma evitare di fare comizi) e, al pari di Petronio, i suoi interventi dovrebbero essere colti cum grano salis. D’altronde, l’uso smodato di parole tabù è parte dello stile irriverente. Sentitosi chiamato in causa, Mazza accusa – in pratica – Grillo di “istigazione a delinquere”. Dal “vaffanculo” al premere il Grill…etto ce ne vuole. E non è di certo il genovese a creare nuovi brigatisti. Strano che un giornalista nutra quasi il timore per i potenziali (impossibili?) effetti causati dalle parole di un comico. Ma i comici non facevano ridere?

Minzolini, recentemente, è colui che ha trovato attenuanti per la visita del premier a Napoli da Noemi (riassunto: “è un uomo politico che va verso le elezioni, è ingiustificata la tempestività dei giornali; fa un comizio in autogrill durante il viaggio in Abruzzo: lo fa perché è il personaggio e, poi, partecipa a così tanti eventi…”). Parole simili sono state usate proprio ieri dal Cavaliere. Ma lui non era l’inventore della “forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte”, con la benedizione di Carlo Rossella? Non vorrei pensare che lo squalo si riduca ad un piranha. Per di più sdentato.

In attesa dei fatti.

Forse avrei dovuto dire “Sgoob!” alla maniera di Ebony.. sul Corriere di oggi Massimo Sideri scrive “Il piano Caio in rete su Wiki” dove ci regala la perla “Il sito dove le 105 pagine sono ormai di dominio «pubblico» è Wikileaks, un braccio dell’enciclopedia online Wikipedia” che noi porci ci ostiniamo a cercare di far correggere.
Stamattina alle 10:35 .mau. ha mandato una mail di rettifica (vi risparmio i dettagli della risposta di Sideri.. diciamo solo che non l’ha letta accuratamente, ecco). Oggi pomeriggio io ho postato un commento (che ancora non vedo online.. adesso le richieste di rettifica si censurano?) segnalando l’errore. Qui il solito avviso su Wikipedia.

Sapete che c’è? Se il Corriere è mediamente accurato nelle sue notizie come lo è tutte le volte che cita Wikipedia, beh, è il caso di iniziare a leggere Novella2000. Almeno il gossip è divertente!

@update: anche .mau. ne parla
@update: dopo che .mau. ha segnalato che l’articolo è stato corretta, Luca mi ha fatto notare che nell’archivio storico, quello che contiene tutti i numeri cartacei, l’errore rimane (indelebile, immagino io)

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