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A mia memoria l’ultima cosa decente realizzata dalla Disney è stato Aladdin. Tutto ciò di bello che è venuto dopo è farina del sacco Pixar (che, difatti, la Disney si è affrettata ad acquistare).
Potete quindi immaginare la mia sorpresa quando ho scoperto che un gioiellino come Dave il barbaro sia un prodotto genuino della casa del topo. Il cartone è, di per sè, semplice: pochi personaggi (tutti fortemente caratterizzati), disegno vagamente surreale, cattivi più stupidi che realmente malvagi (fra i quali spicca il geniale “Chuckles lo sciocco porcellino“) e storie brevi ma mai banali.
Ovviamente, finita la pima serie, si sono ben guardati da farne una seconda (stiamo parlando della Disney alla fine) e non è nemmeno facile trovarne puntate on-line, in DVD o altro. In Italia è andata in onda la domenica mattina su rai 2 l’anno scorso ma non mi risulta ci siano progetti di farlo ricomparire (mentre i cartoni Warner-Bros di 50 anni fa vengono riproposti con cadenza allarmante in primissima serata).
Insomma: se ve lo siete perso mi dispiace per voi. Ne valeva la pena.
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