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Qualche tempo fa Peppe mi ha fatto notare che, fra i millemila gruppi inutili di FaceBook, ce ne era uno dall’improbabile nome La mucca di Schrödinger che sembrava interessante. Si tratta infatti di un gruppo di editori che, a turno, regalano agli iscritti al gruppo un piccolo numero di copie (cinque o sei) dei loro ultimi libri a carattere scientifico (tutta roba super-divulgativa, non vi spaventate) a patto che chi li riceve si prenda l’impegno di scriverne una recensione e di partecipare alla discussione che ne dovrebbe scaturire.
Giusto quando ho scoperto questa interessante iniziativa veniva proposto il libro “OGM fra leggende e realtà ” di Dario Bressanini (che qualcuno di voi conoscerà per il suo blog Scienza in cucina o per il suo lavoro sul mensile Le Scienze). Immediatamente ho fatto domanda e, dopo un paio di settimane, mi è stato annunciato che ero stato scelto per essere uno di quelli che avrebbero ricevuto il libro.
Dopo essermelo letteralmente divorato (non che sia un tomo particolarmente pesante ma ci ho messo meno di due giorni a finirlo) ho anche diligentemente scritto la mia recensione. Tuttavia mi par di vedere che la discussione langue e persino le recensioni latitano un po’.
Ne approfitto quindi per riproporre qui quello che avevo scritto al riguardo nella speranza di convincere qualcuno a leggere questo libro (se non lo volete comprare almeno prendetelo in biblioteca che ne vale la pena).
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Che sugli OGM ci sia molta disinformazione è un dato di fatto. Sia chi si schiera contro che chi si schiera a favore nella stragrande maggioranza dei casi parla per sentito dire, senza alcuna vera e propria cognizione di cosa sia realmente un organismo geneticamente modificato. Questo genera, da un lato, paure e fobie infondate e, dall’altro, aspettative enormi e poco realistiche.
Dario Bressanini ha una posizione decisamente pro-OGM ma, da bravo uomo di scienza, cerca di portarci su posizioni simili alle sua spiegandoci e dandoci gli stumenti per capire invece che sommergendoci di slogan vuoti e ingannatori.
Il libro “OGM tra leggenda e realtà ” non è diretto agli addetti ai lavori o anche solo agli appassionati di questa materia, ma a tutta quella larga fascia della popolazione che, pur non avendo competenze specifiche di biologia o di chimica è curiosa e desiderosa di capire invece che seguire bovinamente il branco. Ecco, l’unico vero prerequisito per poter leggere questo libro è la curiosità e la volontà di capire. Bressanini non si aspetta che crediamo alle sue parole perché investito di una qualche autorità superiore ma argomenta e documenta le sue affermazioni mostrandoci come molte delle nostre idee sull’argomento non reggano ad uno scrutinio più approfondito e fornendoci gli stumenti per approfondire, nel caso lo volessimo.
La mia storia personale riguardo agli OGM è, per certi versi, emblematica del tipo di pubblico a cui Bressanini si rivolge. Fino a pochi anni fa ero un anti-OGM “senza se e senza ma” convinto. Ma la mia convinzione non proveniva da un’approfondita conoscenza dell’argomento ma solo da voci sentite a giro. Insomma, le mie idee erano il tipico risultato che si ottiene ascoltando solo una campana. Eppure avrei avuto gli strumenti per capire: alla fin fine sono uno scienziato, avvezzo a verificare e controllare le informazioni invece che fidarmi. Però, un po’ per pigrizia un po’ perché non si può essere sempre informati su tutto, mi ero affidato a quello che mi veniva raccontato per fondare le mie granitiche certezze. Insomma, ero la prova vivente che affermazioni come “alcuni scienziati dicono che…” (comunemente usate per difendere idee improponibili) sono pericolosissime. Si può essere scienziati e non sapere assolutamente nulla nulla di un dato argomento. Ancora peggio: si può essere uno scienziato, non sapere nulla di un dato argomento ed essere convinti di sapere tutto!
Le certezze granitiche hanno iniziato a sbriciolarsi il giorno che, per puro caso, girando su internet ho trovato un articolo pro-OGM e mi sono reso conto che le argomentazioni portate non erano del tutto prive di fondamento. Siccome, come diceva Cartesio, “Il dubbio è l’origine della saggezza” ho iniziato a cercare altre informazioni ed ho gradualmente cambiato idea. Su molte cose non la penso come Bressanini ma il punto non è uniformarsi tutti a questo o quel pensiero unico ma di crearsi una propria idea informata.
“OGM tra leggende e realtà ” è un libro ben organizzato e di facile lettura anche per chi non sa niente (o quasi niente) di biologia. Gli argomenti sono presentati in maniera logica e chiara e gli esempi di OGM reali (o immaginari) abbondano. In molti potranno avere un sussulto quando scopriranno che gli organismi mutati con tecniche di precisione e controllati per generazioni prima di essere immessi sul mercato sono vietati mentre quelli mutati a casaccio bombardandoli di radiazioni si trovano comunemente sulla nostra tavola (talvolta corredati dall’inganevole dicitura “biologico”).
Chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di problemi (e lo fa con mente aperta) potrà trovare un’ottimo punto di partenza per formarsi una propria idea personale.
Una volta appurato che si tratta di un ottimo libro e che io ne consiglio vivamente la lettura a tutti però c’è anche qualche piccola macchia da notare (ok, qui inizio a fare l’avvocato del diavolo). Un peccato tutto sommato veniale ma, a mio parere fastidioso, è l’uso delle immagini che sono poche e spesso anche utili per capire la differenza fra un frutto “moderno” ed i suoi antenati “naturali” ma corredate da didascalie a metà strada fra l’inutile ed il ridondante. Infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di una copia pari pari di testo preso dal corpo del libro e presente nella stessa pagina dell’immagine stessa. Se questo ancora potrebbe avere un qualche senso in un libro denso e fitto di testo qui, dove vene usato un font piuttosto ampio per facilitare la lettura e non affaticare gli occhi, didascalie del genere appaiono come fastidiose ipetizioni. Sorprende che, in un libro evidentemente scritto con cura, Bressanini non si sia dato pena di riscrivere le didascalie.
Un problema più profondo invece è quello della scarsità di referenze. È vero che Bressanini ci propone un lungo elenco di report scritti da varie istituzioni che può sembrare pure troppo abbondante per chi è poco avvezzo alla letteratura scientifica, tuttavia nel testo non ci sono mai riferimenti diretti a questo o quel testo e, per verificare le affermazioni presenti nel libro, è quasi sempre necessario tirare un po’ ad indovinare in quale testo se ne parla e poi spulciarseli per trovare il capitolo esatto. Mancano anche del tutto riferimenti alla letteratura primaria (ovvero alle pubblicazioni scientifiche vere e proprie). Capisco che, a voler includere tutto, c’era il forte rischio di appesantire la scrittura e quindi allontanare il destinatario primario di questo libro (ovvero il non-scienziato curioso) ma la totale assenza di una vera e propria bibliografia può risultare frustrante per chi volesse seguire il consiglio di Bressanini e verificare le informazioni invece che credeci ciecamente.
Un altro problema non da poco è il tono che viene tenuto per tutto il libro verso i gruppi anti-OGM. Se è pur vero che molti degli slogan contro l’uso degli organismi geneticamente modificati sono basati sul nulla e dettati da pura e semplice ignoranza è anche vero che alcune delle motivazioni addotte contro gli OGM non sono completamete campate per aria ed andrebbero discusse con un po’ più rispetto per l’interlocutore. Gli anti-OGM convinti (incluse associazioni come Slow-Food e Green Peace) vengono trattati come cugini scemi di campagna, da compatire e guidare più che come interlocutori con cui discutere ed a cui spiegare le proprie idee. Il massimo riconoscimento che si riesce ad ottenere per le idee degli altri è una cosa del tipo “questo però è un problema completamente diverso di cui non ci occuperemo”. Questo tono, presente sia nel libro che sul blog che Bressanini tiene sul sito de Le Scienze, probabilmente allontanerà chi ha idee opposte ma era, in linea di principio, disposto a confrontarsi e (perché no?) cambiare idea.
In conclusione “OGM tra leggenda e realtà ” è un ottimo libro che però presenta qualche ombra a cui il lettore è bene che faccia attenzione per evitare di fare l’errore di considerare Bressanini come una sorta di “detentore della vera verità “. Lo scopo che uno deve avere in mente leggendo questo libro deve essere sempre quello di farsi un propria idea e non quello di aderire a questa o quella corrente. Se, quando arrivate all’ultima pagina, non avete trovato nemmeno una frase con la quale non siete d’accordo allora questo libro ha fallito nel suo intento di aprirvi la mente e farvi ragionare con la vostra testa.
2 Responses to OGM tra leggende e realtà (recensione)
peppe
Gennaio 25th, 2010 at 12:14
Si, c’è poca partecipazione ed è un peccato. Gli autori e gli editori dovrebbero entrarci di più.
Mariangela
Novembre 16th, 2010 at 14:43
A volte, basta una recensione per spingerci a leggere un libro.
Lei scrive:
“Un problema più profondo invece è quello della scarsità di referenze. È vero che Bressanini ci propone un lungo elenco di report scritti da varie istituzioni che può sembrare pure troppo abbondante per chi è poco avvezzo alla letteratura scientifica, tuttavia nel testo non ci sono mai riferimenti diretti a questo o quel testo e, per verificare le affermazioni presenti nel libro, è quasi sempre necessario tirare un po’ ad indovinare in quale testo se ne parla e poi spulciarseli per trovare il capitolo esatto. Mancano anche del tutto riferimenti alla letteratura primaria (ovvero alle pubblicazioni scientifiche vere e proprie).” Non lo cercherò nemmeno in biblioteca. Grazie