Semplificazione delle procedure by

26 Ott
2009

Ultimamente ho avuto modo di scontrarmi con l’assurda burocrazia necessaria per partecipare ad una valutazione comparativa per un posto da ricercatore in un’università italiana. Una volta terminata la preparazione dei due o tre kg di carta che dovrò spedire (le Poste ringraziano) mi è venuto il dubbio che magari, fra le pieghe delle nostre leggi qualche codicillo che prevedesse una qualche semplificazione ci fosse.

Dopo aver chiesto di qua e di là sono stato indirizzato al D.P.R 445 del 2000 che, tra le mille altre cose, parrebbe parlare anche di questo: leggo infatti all’articolo 38-1 che “Tutte le istanze e le dichiarazioni da presentare alla pubblica amministrazione o ai gestori o esercenti di pubblici servizi possono essere inviate anche per fax e via telematica” e, all’articolo 43-1, che “Le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi non possono richiedere atti o certificati concernenti stati, qualità personali e fatti che risultino elencati all’art. 46, che siano attestati in documenti già in loro possesso o che comunque esse stesse siano tenute a certificare. In luogo di tali atti o certificati i soggetti indicati nel presente comma sono tenuti ad acquisire d’ufficio le relative informazioni, previa indicazione, da parte dell’interessato, dell’amministrazione competente e degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti, ovvero ad accettare la dichiarazione sostitutiva prodotta dall’interessato“.

Io non sono un giurista (mai dato un esame di diritto in vita mia) ma mi par di capire che:

  1. Se alla pubblica amministrazione i documenti li invio per posta elettronica invece di farmi code chilometriche loro sarebbero obbligati ad accettarli.
  2. Se la pubblica amministrazione è già in possesso di una certa informazione non me la può richiedere un’altra volta ma se la deve far mandare dall’ufficio competente anche se questo sta a Roma.

In pratica, una volta che hanno accertato chi io sia (tramite carta di identità, codice fiscale o quant’altro ritengano necessario) non hanno più diritto di rompere. Il fatto che io sia stato esonerato dal servizio di leva è una informazione già presente al ministero della difesa, il fatto che io sia sposato è già presente all’anagrafe del comune, la planimetria di casa mia è depositata al catasto ecc. Contattare l’ufficio competente dovrebbe essere compito loro, non mio. In realtà mi è stato detto (da impiegati del comune, non da pericolosi ribelli anarcoidi) che la norma è largamente disattesa. Fatto sta però che c’è e che quindi andrebbe rispettata.

Ora, magari tutto questo non si applica alle università (io fra i “gestori di pubblici servizi” ce le metterei ma magari mi sbaglio) ma il poco che capisco è che non abbiano alcun diritto di chiedermi di spedire quintalate di carta ma dovrebbero accettare tutto per via telematica in comodi pdf. In più gran parte delle informazioni richieste sono già abbondantemente in possesso della pubblica amministrazione: chi se non il MIUR può certificare che io mi sia regolarmente lureato in Italia? Perché diamine mi chiedono di mandargli la documentazione se già lo sanno? Tra le altre cose il mio curriculum vitae è già sul sito del MIUR (è obbligatorio mettercelo quando si partecipa ai bandi per i finanziamenti) e quindi doverglielo rispedire in forma cartacea ed in duplice copia mi pare una perversione mentale non da poco.

Non è che io voglia impugnare tutti i bandi da qui all’eternità (non ho nè i soldi nè la voglia per farlo) ma il dubbio di essere fondamentalmente preso per i fondelli ce l’ho.

p.s. Qualcuno, non molto addentro alle cose universitarie, potrebbe chiedersi a quale scopo vengono chiesti quintali di fogli per iscriversi ad un concorso per ricercatore: la risposta è che se voi rendete difficile iscriversi e le regole molto rigide e cervellotiche c’è più probabilità che l’unico a iscriversi (o quasi) sia il candidato spinto da questo o quel barone. Facile no truccare i concorsi?

1 Response to Semplificazione delle procedure

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Gianluigi

Dicembre 2nd, 2009 at 15:51

Per un concorso per degli assegni alla Bicocca tesi e pubblicazioni potevano essere inviate in formato elettronico, anche se su cd.

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