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Riassumo rapidamente: ad agosto ho scritto all’urp del mio comune per sapere se si stessero attrezzando per farci pagare online il bollettino della TARSU (al momento il comune non accetta il pagamento dei bollettini tramite home banking, sembra un’assurdità ma pare che le Poste lo permettano), non avendo ricevuto risposta due settimane fa ho riscritto all’URP e mi hanno spiegato che avevano protocollato e inoltrato a chi di dovere la mia mail.
Qualche minuto fa mi ha scritto l’ufficio ragioneria del comune che, invece di rispondere alla mia banalissima domanda, è partito in tromba dicendo che non avevo ragione di sollecitare una risposta perché avevo posto una domanda in forma anonima (non gli ho dato i miei dati anagrafici e fiscali..), non gli risulto nell’anagrafe tributaria (embé? la TARSU la pago io, anche se non è intestata a me) e che comunque loro rispondono entro 60 gg.
Finita quest’ampia premessa su tutte le mie manchevolezze mi hanno comunicato che posso pagare la TARSU sul sito di poste italiane con carta di credito.. che è una notizia meravigliosa, ma tutto sommato non risponde alla mia domanda diretta (mi fate pagare i bollettini online?) ma risponde indirettamente alla mia sottile critica sulla analogicità (si dirà così?) del mio comune.
Conclusione: mi son cascate le palle. Ammesso e non concesso (finché non sperimento non ci credo) che sia vero che si riesce in qualche modo a pagare online, i fatti dimostrano che non è possibile avere un dialogo con il proprio comune usando strumenti da comuni mortali (l’email).
3 Responses to Caro URP ti scrivo/3: l’epilogo
Leoman3000
Ottobre 13th, 2009 at 14:56
In tutto questo, una domanda sola pervade la mente. Come fai ad avere le palle? O.o
Frieda
Ottobre 13th, 2009 at 15:03
Il giorno che avrai gli ormoni che frullano vorticosi capirai senza una spiegazione dettagliata che è colpa delle ovaie.. funziona uguale anche per le pulzelle 😉
Cruccone
Ottobre 13th, 2009 at 17:16
Ma hai messo la liberatoria per la privacy quando gli hai scritto?