Tasse universitarie by

8 Lug
2009

Oramai sono diversi anni che non pago più le tasse universitarie (è uno dei benefici che si ottiene laureandosi) ma, quando mi capita ancora di passare nella zona delle aule mi capita ancora di leggere i vari cartelloni appesi a giro. Un argomento che periodicamente (circa una volta all’anno) vedo rispuntare sono le tasse universitarie. La storia è sempre uguale: il rettorato è in perenne crisi finanziaria e vorrebbe alzare le tasse agli studenti mentre gli studenti protestano vivacemente.

Da un lato le proteste degli studenti sono comprensibili: gli edifici dove si fa lezione sono per lo più fatiscenti, i laboratori sono ridicoli e gli sprechi sono all’ordine del giorno. Perché mai dovrebbero essere gli studenti a sanare i danni fatti da un’amministrazione scellerata ed incompetente?

Dall’altro lato molte università sono più o meno sul lastrico (e qui a Firenze siamo messi particolarmente male) e cercano di trovare quattrini un po’ dappertutto. Aumentare le tasse, in quest’ottica, non è così folle: in effetti è facile sostenere che le tasse universitarie siano troppo basse. Alla fin fine la fascia di reddito massima paga poco più di 2000 euro all’anno (fonte), nemmeno 170 euro al mese. Alcuni pagano cifre paragonabili per la connessione internet e la tv satellitare. Se sei nella fascia di reddito massimo di che ti lamenti?

Ecco, nel muro contro muro che spesso si vede nei rapporti frarappresentanti degli studenti e rettorato (del mio disprezzo assoluto verso il 99,9% dei rappresentanti degli studenti parlerò in un’altra occasione) un dettaglio che mi sembra sempre mancare è questo: la fascia più alta di reddito. Di solito il reddito è calcolato sulla base dell’ISEEU, una variante dell’ISEE dove alcuni indici sono calcolati in modo diverso, e, qui a Firenze, per rientrare nella fascia massima serve un valore uguale o superiore a 75000. Ora, dato che con la mia situazione patrimoniale finirei dritto nella fascia più bassa, a me un ISEEU di 75000 può anche sembrare una cosa da nababbi, tuttavia quando uno va a vedere cosa vuol dire quel numero qualche dubbio inizia a venire.

Qualcuno con più competenze di me potrà forse essere più preciso ma, visto come si calcolano queste cose, una famiglia in cui entrambi i genitori lavorano (anche se con stipendi da non arrivare alla quarta settimana) e magari pagano il mutuo per una casa di proprietà si ritrova catapultata nelle fasce più alte senza passare dal via. Non importa essere ricchi, basta non essere pericolosamente vicini alla soglia di povertà per finire in cima. Se uno è di famiglia miliardaria paga le stesse cifre. Se poi uno viene da una famiglia di evasori allora riesce pure a prendere una borsa di studio (l’aneddotica sulla gente ricca con borsa di studio è infinita e ve la risparmio).

Se ne deduce che si potrebbe tranquillamente alzare le tasse. Basterebbe mettere tasse più alte a persone col reddito più alto e abbassarle a chi ha un reddito basso. In più magari qualche borsa di studio legata al merito che permetta agli studenti migliori di andare avanti anche se hanno qualche difficoltà economica non farebbe schifo (ma questa è un’altra storia).

2 Responses to Tasse universitarie

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Massimiliano

Luglio 8th, 2009 at 19:26

Sui documenti informativi relativi all’UniPD non ho mai trovato riferimenti all’ISEEU, ma all’ISEE normale.

Ad ogni modo c’è da chiedersi per quale motivo un indice che dovrebbe essere fatto apposta per valutare la situazione economica e su cui ci si basa, oltre che per il calcolo delle tasse universitarie, anche per l’erogazione di contributi (borse di studio, etc.) si riveli così inadeguato e fallace…

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Nemo

Luglio 12th, 2009 at 21:40

Sorpresa, è già stato fatto: http://www.unimib.it/link/news.jsp?76713394289769743
Poi l’ISEEU tendenzialmente sfavorisce gli evasori, perché è piuttosto invadente e quindi per evitare verifiche gli evasori non lo fanno e pagano la rata massima.

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