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Il Governo ha deciso di dare un taglio. Non previsto dalla legge finanziaria, però.
Centro della discussione è il freno all’ingresso di immigrati irregolari in Italia. Dopotutto, può essere un fenomeno potenzialmente pericoloso. Non si conoscono le vere generalità di chi viaggia in condizioni non di certo ideali al fine di raggiungere (illegalmente, in mano a traghettatori senza scrupoli) i Paesi civilizzati dell’Unione Europea. Infatti, chi cerca una nuova speranza, rischia anche di morire sulle onde del Mediterraneo (per malattie, per fame…) o deve cercare di mantenere anche salva la vita dei propri figli.
A quanto pare, i Centri di Permanenza Temporanea non basterebbero più. Dura anche la gestione degli stessi. Per questo si è deciso (meglio, la Lega – su tutti – ha deciso) di respingere coloro che si apprestano a sbarcare. Come al solito, il premier non esita a dire la sua. Una parentesi: se non vuol essere riportato dalla “stampa di sinistra”, che organizza “crociate contro di lui”, potrebbe evitare certe dichiarazioni. Che, obiettivamente, creano qualche perplessità . Non solo in ambito politico, ma anche nel sociale.
Berlusconi sostiene: «Si deve fare chiarezza sulle due visioni. La sinistra con i suoi precedenti governi aveva aperto le porte ai clandestini provenienti da tutti i Paesi. Quindi l’idea della sinistra era ed è quella di un’Italia multietnica. La nostra idea non è così». Poi, secondo il Corriere della Sera, continua: «non apriremo le porte a tutti come la sinistra», «l’accoglimento [vale] solo per chi [ha diritto] all’asilo politico», ossia «coloro che mettono piede sul suolo [italiano], intendendo anche le acque territoriali». Ovviamente mantenendo gli accordi internazionali e soccorrendo i traghettati all’occorrenza.
La sinistra diverrebbe nemica del patriottismo? Strano che non abbia espresso parola sull’argomento Giorgio Napolitano. Molti l’hanno dimenticato, ma ad emendare una legge in tema di immigrazione, dopo il socialista Claudio Martelli, è stato proprio l’attuale Presidente della Repubblica con la collaborazione di Livia Turco. Secondo il testo, il clandestino dev’essere immediatamente espulso dallo Stato (salvo particolari eccezioni). Inoltre, vengono istituiti i CPT. La cosiddetta Bossi-Fini altro non è che un inasprimento della precedente disciplina.
Se “un’Italia multietnica” (che secondo Berlusconi vorrebbe la sinistra) è così condannabile, frase tra l’altro sostenuta in maniera chiaramente generale, allora, non ci dovrebbero essere, nell’ordine di numero, Dida, Mattioni, Kaladze, Pato, Cardacio, Kalac, Viudez, Kakà , Senderos, Shevchenko e Ronaldinho. Tutti extracomunitari. Tutti giocatori del suo Milan. Ha sbagliato aggettivo e/o è stato frainteso. Davvero.
Però altri dubbi sarebbero leciti: “accoglimento valido per chi ha diritto all’asilo politico”. In Sudan o Mauritania ci sono guerre e regimi, ad esempio. Ma molti profughi vengono proprio da queste due nazioni africane. I cittadini potrebbero richiedere certamente asilo politico in un altro territorio. Ma, rimandando indietro un barcone al di là delle 12 miglia costiere, come si fa a sapere da quale Paese quei naufraghi provengono? E quanto un eventuale sondaggio in mezzo al mare può essere fondato?
Le critiche di Chiesa, stampa, organi governativi e del Consiglio di Europa non sono tardate. Qualcuno, però, ha ancora dimenticato che una volta noi cercavamo fortune altrove. Se qualcuno non fosse nato in una famiglia borghese, figlio di un impiegato di banca (per esempio), e al nord, ma fosse cresciuto in un nucleo che si nutriva di pane e patate pregando per un posto in miniera, probabilmente avrebbe vissuto drammi simili a quelli subiti dai “moderni” disperati.
Ogni situazione non merita superficialità . Specie quando si sta “giocando” sulla Storia. Sia essa generale o specifica.
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