Nuove abitudini urbane by

6 Mag
2009

Milano non è mai stata così raggiungibile come da quando viale Zara si è trasformata nella pista di un rally, con le sue corsie che compaiono, scompaiono, si uniscono, poi si dividono, si intersecano a 90° per andare nella stessa direzione.. stamattina non propriamente all’alba l’unica cosa che frenava la mia calata su Milano erano i semafori.
Mentre arrivavo meditavo su dove parcheggiare.. l’ufficio è in Cadorna, in piena zona ecopass. Pago 5€ e parcheggio tra gli alberi davanti alla Triennale o tento il solito marciapiede in strada chiusa nei pressi dell’ex-ufficio e poi pedalo fin qui? Scelgo la seconda, chiamo a casa “mi fai un Bikemi?”, arriva l’sms ed è fatta.
Pedalo allegramente contromano in corso Garibaldi, con lo zaino che straborda dal cestino e la bici che ha il sellino che un po’ ruota (ficciur di tutte le bici di Bikemi) e la dinamo che mi dà fastidio (o qualcosa che tocca? non importa.. tanto lo stato medio della bici è nettamente superiore a quella che uso abitualmente). Sono le 8 di mattina e Milano è silenziosa, nel mio folle contromano incontro solo 2 macchine, zero motorini, tanti pedoni. I negozi sono ancora chiusi, non c’è il rumore delle saracinesche e anche dai bar escono suoni ovattati.
Calcolo rapidamente qual è la strada con meno pavé e giro verso piazza Castello. Mentre sfreccio davanti alla fontana di Craxi penso che ciclisti si nasca: un sedere piccino che combaci bene col sellino o ce l’hai o ti cucchi in silenzio qualche doloretto (che poi un sedere che fa provincia, come il mio, fa sempre comodo quando uno deve parcheggiare!).
Giro a sinistra, semaforo rosso, sono in coda dietro a due vigili in bicicletta, lei sbanda frenando e lui la sorregge. Semaforo verde, lo scivolo di accesso alla “pedana” davanti alla stazione Cadorna è inibito da un ciclista che va nell’altra direzione così faccio il giro lungo; altro semaforo, giro a sinistra, se voglio arrivare in bici al deposito mi tocca un po’ di strada dei tram.
Salgo, schivo il furgone Bikemi e mi avvicino al deposito. C’è una troupe RAI che sta smontando. Eccomi, eccomi!

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