Facciamoci i commenti degli altri by

5 Mar
2009

Io non sono un “vero” bloggher. Non vengo letto da migliaia di persone, non conosco stelle del blogocono, ho poco più di una cinquantina di feed, e non vado a raduni di bloggher. Però ho notato un  fatto che mi rende perplesso e magari qualcuno di voi mi può aiutare.

Da un po’ di tempo noto un certo scollamento fra la qualità di alcuni blog e la qualità dei commenti. Mi capita sempre più spesso di trovare blog interessanti, scritti in maniera intelligente e pacati dove i commenti sono, al 99%, così raccapriccianti che fa pena a leggerli. Facciamo un paio di esempi: Piovono Rane e Spinoza sono due blog molto diversi tra di loro ma entrambi di buon livello; in entrambi i casi però il livello medio dei commenti non raggiunge quello del Bar Sport. Eppure se io leggo ed apprezzo questi blog e loro (i commentatori) leggono ed apprezzano questi blog qualcosa in comune dovremo pur averlo. Per quanto mi sforzi però io non riesco proprio a capacitarmi che qualcuno che abbia qualcosa in comune con me riesca a partorire commenti che sono così lontani dal mio sentire. Qui gatta ci cova…

6 Responses to Facciamoci i commenti degli altri

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1la

Marzo 5th, 2009 at 17:08

più che altro (e parlo da blogesterna) la questione è che i blogger intelligenti e i commentatori intelligenti si scambiano i commenti su friendfeed, ormai.
sui blog rimangono, quindi, i commentatori tecno-tonti che non lo usano 🙂
(here i am!)

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J B

Marzo 5th, 2009 at 17:16

Ok, se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi “sono un techno-tonto”! 😀

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.mau.

Marzo 5th, 2009 at 17:26

l’errore che fai è dire
e loro (i commentatori) leggono e apprezzano questi blog.

In un certo senso è l’effetto Grillo in piccolo: visto che il blog è famoso allora vuol dire che lo leggono in tanti, e quindi i commentatori pensano di diventare famosi anche loro per riflesso. Nel caso di Gilioli c’è poi la parte “bastian contrario”, con alcuni che alla velocità della luce commentano scrivendo che il titolare è un comunista imbecille e quant’altro; su Spinoza non saprei.

Inutile dire che il trucco è evitare di leggere i commenti, a partire da questo 🙂

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stark

Marzo 5th, 2009 at 22:02

Su Spinoza il discorso è un po’ più complicato, visto che di fatto negli ultimi tempi si è trasformato in un blog di satira ‘collettiva’, dove buona parte del contenuto dei post viene preso proprio dai commenti (adesso la quantità è calata perché abbiamo incanalato i contributi sul forum, ma il meccanismo è il medesimo), per cui tra autori e commentatori il confine è flessibile. Che poi la qualità media dei contributi non sia eccelsa sono d’accordo: saper apprezzare la satira non vuol dire saperla fare. L’importante è scegliere le cose migliori che arrivano, e sono veramente tante: l’intuizione felice può arrivare da chiunque.

Credo comunque che lo stesso ragionamento del “decadimento” dei commenti si possa applicare ad ogni blog con un seguito medio-vasto, o anche alla tv, se vogliamo 😉

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Alessandro

Marzo 5th, 2009 at 23:01

Non sono d’accordo. Parlo di spinoza, che come saprai, conosco bene. I commenti sono fondamentali, e anzi, senza i commentatori di spinoza, spinoza non avrebbe il successo che ha. È un vero caso di satira social (non ho detto satira sociale, perché avrebbe un significato diverso): saranno ormai quasi un centinaio i commentatori che hanno avuto almeno una battuta pubblicata. A saper selezionare, c’è gente molto intelligente. Per quanto riguarda i commenti di Gilioli, in genere, hai ragione, fanno cagare. Ma è perché è il blog di un giornalista affermato, preda di gente che non ha idea di come ci si comporta su internet.

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Alessandro

Marzo 6th, 2009 at 12:25

Il problema di avere un blog con i commenti in moderazione è che non puoi sapere cosa è stato già detto prima. Se avessi visto il commento di stark avrei evitato il mio, che dice più o meno la stessa cosa.

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