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A meno che non abitiate in una profonda caverna (nel qual caso spiegatemi come fate a leggere questo blog) venerdì scorso, su un qualunque giornale, telegiornale o radiogiornale, sarete stati investiti da millemila servizi su come il nostro governo abbia approvato il “Regolamento concernente la struttura ed il funzionamento dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca” (ovvero il regolamento dell’Anvur) ed il “Regolamento concernente il riconoscimento dei titoli di studio accademici” (ovvero il regolamento su come vanno fatti i concorsi per assumere nuovi ricercatori e professori).
Premesso che il regolamento dell’Anvur era già stato fatto (per quanto un filo coi piedi) dal governo precedente e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 aprile 2008 (e che quindi al ministro Gelmini c’è voluto un anno abbondante per far uscire un regolamento che c’era già e che magari era da migliorare ma che non si capisce perché buttare alle ortiche) sorprende un tantinello che al momento in cui scrivo, ovvero 3 giorni abbondanti dopo, tali regolamenti non sia ancora possibile consultarli. Infatti, come fanno notare sul forum dell’APRI, i link ai provvedimenti ci sono ma le pagine a cui rimandano sono allegramente bianche.
Da questo se ne deduce che il 100% dei giornalisti che hanno fatto fior di servizi spiegandoci come sarà l’università del futuro lo hanno fatto basandosi più o meno sul nulla. Infatti, a questo momento, l’unica fonte è un comunicato stampa del governo che però, se mi permettete, conta come il due di picche in assenza del testo vero e proprio dei due decreti.
Ora, che senso ha non mettere a disposizione dei cittadini due decreti già approvati e firmati? Magari a pensar male si fa peccato ma l’idea che questi decreti proprio definitivi non siano e che ci stiano ancora lavorando sopra un po’ viene…
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