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Frodo si laurea tra meno di un mese, la sua tesi è pronta ed è già online.
Io ho avuto la sfiga ehm, il piacere di leggerla in divenire e ho iniziato a leggere la stesura finale.
Il tema è interessante e ambizioso e tocca diversi ambiti che conosco e altri che mi sono sconosciuti, o meglio, che sperimento come cittadina di questo mondo (la freepress, ad esempio) ma su cui non mi sono mai fatta molte domande né che ho analizzato a fondo.
Cito dall’introduzione:
Perché gratis? Quali sono le motivazioni che spingono un produttore a distribuire il proprio bene gratuitamente? Si tratta di puro e semplice altruismo? Di un’aspettativa di corrispondenza da parte di una comunità allargata basata sull’altruismo? Di amore verso il prossimo? Carità ? Volontariato? Mecenatismo? O si tratta di meccanismi di marketing, di tentativi da parte di un produttore o un distributore di aumentare il proprio profitto, migliorare la propria reputazione? Esistono delle ragioni economiche razionali che possono giustificare questo comportamento? Ma è davvero gratis?
“Quanto costa il gratis?” parte da queste domande e cerca di analizzare il gratis in ogni sua forma, cercando di arrivare a definire delle spiegazioni economiche razionali che giustifichino questi comportamenti, cercando di capire i punti deboli e gli spunti interessanti di modelli di business che comprendono uno scambio senza un corrispettivo in denaro.
1 Response to Quanto costa il gratis?
Giuseppe
Ottobre 23rd, 2008 at 04:09
Sullo stesso argomento c’è un commento “contrario” (anche se non molto articolato visto che è un marchettone per un libro) qui
http://blog.wired.com/business/2008/10/will-the-econom.html