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Oramai la notizia è di dominio pubblico. È stato assegnato il nobel per la fisica ed è andato a 3 giapponesi per il loro contributo nell’ambito della fisica delle particelle.
In particolare Yoichiro Nambu è famoso per aver proposto per primo l’idea della rottura spontanea di simmetria. Di cosa si tratta? Pensate di prendere una grossa quantità di piccole calamite (abbastanza piccole da essere assimilabili a dipoli magnetici) e di buttarle tutte assieme da una parte. Le calamite (almeno quelle dritte, quelle a ferro di cavallo ci complicherebbero troppo la vita e possiamo dimenticarcele) hanno l’abitudine di allinearsi. Infatti il “polo nord” di una calamita tende ad agganciarsi al “polo sud” di un’altra. In linea di principio quando abbiamo fatto il nostro mucchietto di calamite tutte orientate a casaccio non c’era nessuna direzione “privilegiata” ed il sistema era completamente simmetrico. Non c’è nemmeno una buona ragione perché le calamite si allineino tutte lungo un certo asse. Ciò nonostante è inevitabile che queste calamite si allineino su un qualche asse, quale che esso sia. Quando le prime due calamite si sono allineate il sistema non è più simmetrico e tutte le altre calamitine tenderanno ad allinearsi con le prime due. Insomma, la simmetria si è rotta. Questo tipo di eventi ha un’importanza fondamentale nella moderna teoria delle particelle fondamentali. In particolare il cosiddetto “meccanismo di Higgs” (al quale è dovuto il celeberrimo bosone di Higgs, ma anche i bosoni W e Z la cui scoperta fruttò il nobel a Rubbia) è una forma di rottura spontanea della simmetria.
L’altra metà del Nobel è stata divisa fra Makoto Kobayashi e Toshihide Maskawa sempre per lavori legati alla rottura di simmetria. In particolare Kobayashi e Maskawa hanno generalizzato un’idea di Nicola Cabibbo sul mescolamento dei quark. Infatti i quark, se interagissero unicamente tramite l’interazione forte non potrebbero mai cambiare la loro natura (un quark di tipo up resterebbe per sempre un quark di tipo up e così via). Tuttavia i quark interagiscono anche tramite la cosiddetta interazione debole e questo gli permette di “cambiare natura” (un quark di tipo up può trasformarsi in un quark di tipo down e così via). Cabibbo aveva introdotto l’idea che i 4 tipi di quark che erano conosciuti all’epoca potessero cambiare natura e trasmutarsi l’uno nell’altro altro. Il contributo innovativo (e per molti versi geniale) di Kobayashi e Maskawa fu di notare che, per come erano state messe le cose da Cabibbo non ci sarebbe dovuta essere alcuna violazione di CP (ovvero un’asimmetria fra il comportamento di particelle ed antiparticelle) che invece veniva osservata.Kobayashi e Maskawa dimostrarono che, perché tutto tornasse, dovevano esistere altri due quark (chiamati, con poca fantasia top e bottom) dando un contributo fondamentale ai successivi sviluppi della fisica delle particelle.
A giro per la rete si vedono grosse polemiche sul fatto che il nobel sia stato dato a Kobayashi e Maskawa ma non a Cabibbo. A parte la comprensibile tristezza per un possibile nobel italiano sfumato e la (comprensibilissima) incazzatura del signor Nicola Cabibbo francamente mi sfugge perhé si debba per forza fare polemica. Il contributo di Cabibbo può anche essere degno di un nobel (e probabilmente lo è) ma è diverso da quello dato da Kobayashi e Maskawa. Per di più il premio Nobel non può essere diviso in più di tre persone e quindi mettere Cabibbo avrebbe voluto dire tener fuori Nambu. Insomma, dare il nobel a Kobayashi e Maskawa ma non a Cabibbo magari non sarebbe stata nemmeno la mia scelta, ma è una scelta legittima.
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