La scienza è facile by

7 Ott
2008

O meglio, la scienza non è difficile. O ancora meglio, le discipline scientifiche non sono più difficili di una qualunque altra disciplina. Questo, soprattutto quando si parla delle cosiddette scienze dure (matematica, fisica e chimica) va a scontrarsi contro un preconcetto fortemente radicato nella mentalità comune. Facciamo un esempio: io di musica so poco o nulla e non ho il benché minimo senso del ritmo, tuttavia sono assolutamente sicuro che se ci dedicassi tempo ed energie riuscirei ad imparare a suonare la chitarra. Certo, non diventerai mai un Segovia, ma al livello di strimpellare in maniera ascoltabile qualche canzone da cantare con gli amici penso che ci arriverei. Analogamente sono assolutamente convinto che tutti (o quasi) si sentano in grado, impegnandosi e faticando, di scrivere un romanzo breve. Non un bel romanzo, non un best-seller. Ma scrivere un romanzo breve mediamente leggibile e scritto con un linguaggio corretto e scorrevole sì.

Al contrario appena ci si trova davanti a dei numeri o ad una formula la reazione tipica è del tipo “ah no! Io queste cose non riuscirò mai a capirle. Sono troppo difficili.” Fatevi un buon esame di coscienza e fate il conto di quante volte avete detto/pensato cose del genere. Insomma, chi maneggia i numeri viene guardato come una specie di stregone o di mistico. Chi poi è in grado di scrivere e leggere formule matematiche/fisiche/chimiche viene generalmente guardato con ammirazione o sospetto (a seconda dei casi).

Io non so se questo abbia origine da un insegnamento sbagliato durante gli anni della scuola (sono in molti a lamentarsi che le formule vengono buttate in faccia agli studenti) o se i bambini arrivino già a scuola con un condizionamento di questo genere (una mia idea sulle colpe di Gentile su queste cose ce l’ho ma andrei fuori tema), quello che so per certo è che si tratta di un’idea priva di qualunque fondamento.

Certo, non tutti possono diventare un Gauss o un Poincaré e nessuno può imparare la matematica/fisica/chimica per illuminazione divina. I livelli più alti di ogni disciplina sono riservati a quei pochi eletti (di cui, per la cronaca, non faccio parte) che sono capaci di coniugare un forte talento con un lavoro indefesso e continuativo. Ma questo, come dicevamo, vale per qualunque disciplina, non solo quelle scientifiche.

D’altra parte chiunque (e qui intendo veramente chiunque) è in grado, con un lavoro ed uno sforzo minimo, di arrivare a capire (e utilizzare) le basi delle varie discipline scientifiche. Con quel minimo di fatica in più non è nemmeno difficile comprendere tutta una serie di concetti “avanzati” che vengono comunemente bollati come esoterici ed incomprensibili. Se poi ci si accontenta di non scendere troppo nei dettagli (per scendere nei dettagli il tempo necessario diventa quello di un corso universitario, anche se restano cose accessibili a tutti) è perfettamente possibile addentrarsi in campi come la meccanica quantistica o la relatività ristretta.

Ovviamente non tutti possono fare tutto. Io ad esempio non ho mai imparato a suonare la chitarra e non penso che imparerò mai. Non c’è nessun obbligo o merito speciale nell’imparare cos’è un’equazione differenziale. Banalmente, se vi venisse voglia di saperlo, non c’è nessun vero motivo che ve lo impedisca. Dopotutto la scienza è facile.

6 Responses to La scienza è facile

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zerocold

Ottobre 8th, 2008 at 10:32

Dopotutto la scienza è facile?
Alla luce di quanto scrivono i premi nobel per quando riguarda il mio ambito (matematica) mi permetto di dissentire.
Avere una infarinatura generale è una cosa, ma capire bene la rottura della simmetria, la meccanica quantistica o la
dimostrazione del teorema di Poincaré non credo sia alla portata di tutti. Persino io con una laurea in matematica ho
difficoltà a capire qualche volta non le dimostrazioni in sè, ma dove si vuole arrivare e come mai si sono prese certe strade.
La matematica è una materia artificiosa, difficoltosa e che richiede un impegno veramente costante. Forse il punto è
proprio questo, in un paese come il nostro in cui nessuno crede di avere da imparare qualcosa, è un’impresa disperata
cercare di far passare il concetto che per capire certe cose bisogna metterci impegno, pazienza e parecchio tempo.
Come piccolo esperimento per capire quanto sia difficile la scienza, vorrei proporre di prendere un gruppo a caso di persone
e di fare la seguenti domande
Come funziona esattamente una moka?
Come fa un forno a microonde a scaldare i cibi?
per vedere quant’è facile la scienza

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J B

Ottobre 9th, 2008 at 09:06

Nulla è facile o difficile “di per sé”. Le cose sono facili o difficili in maniera relativa a qualcos’altro (o a quanto impegno siamo disposti a metterci).
La matematica non è (ovviamente secondo me) più difficile he suonare la chitarra. È ovvio che suonare un riarrangiamento di Bach per chitarra classica (che è un po’ l’equivalente della rottura spontanea di simmetria o della congettura di Poincaré) sia difficile. Ma suonare “alba chiara” è alla portata di tutti. Allo stesso modo capire cosa sia un equazione differenziale (senza dover per forza saperle risolvere) e a cosa possa servire è una cosa che (sempre secondo me) non presenta particolari impedimenti.

p.s.
Sono assolutamente convinto che, prese 10 persone a caso, nemmeno una ti sappia dire al volo come funziona una Moka o un forno a microonde. Sono altresì convintissimo che 9 su 10 dello stesso gruppo lo capirebbero senza troppi sforzi se qualcuno dedicasse loro mezz’ora per spiegarglielo.

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Vincent

Ottobre 9th, 2008 at 11:45

Questo è un post troppo romantico per uno che a quanto ho capito si occupa di scienza e/o annessi.

“D’altra parte chiunque (e qui intendo veramente chiunque) è in grado, con un lavoro ed uno sforzo minimo, di arrivare a capire (e utilizzare) le basi delle varie discipline scientifiche.”

Con questa frase, sopratutto sono in forte disaccordo. Purtroppo non siamo tutti intelligenti allo stesso modo, ed è dimostrato che esistono vari tipi di intelligenza. Dato che per mantenermi agli studi mi occupo di dare ripetizioni di matematica, e fisica, mi è capitato di incontrare molti ragazzi, e ti posso assicurare che a parità di spiegazione e argomento per alcuni è stato praticamente impossibile afferrare diversi concetti, fondamentali.
Non so a che livello di matematica asserivi tu mentre scrivevi il post, ma ho incontrato gente che trovava difficoltà nella soluzione di equazioni e disequazioni, e doveva diplomarsi.

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ciccioz

Ottobre 13th, 2008 at 23:49

Giusto. Anzi giustissimo.
Curiosità: Perchè hai citato Poincarè e Gauss? I mean, è come dire “io a calcio sono forte come jack zipodori o come Carlo Varitassemeto”. Scherzo 😉

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J B

Ottobre 14th, 2008 at 13:26

@ciccioz: perché (IMHO) Gauss e Poincaré sono due dei più grandi scienziati che l’umanità abbia mai conosciuto. Tra l’altro entrambi sono comunemente descritti come matematici ma hanno dato grossissimi contributi anche alla fisica (per quanto più da un punto di vista teorico che da un punto di vista sperimentale).

@Vincent: chi incontra difficoltà nella soluzione di equazioni e disequazioni al momento della maturità non è più scemo. Banalmente non si è mai veramente messo a studiarle. Magari uno poco dotato ci mette il doppio a capirle rispetto ad uno dotato ma stiamo parlando di argomenti alla portata di tutti. Chiaro che se uno si ostina a non studiarle è ovvio che poi non ci arriva.

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baron litron

Ottobre 31st, 2008 at 11:24

è il mio primo commento qui, buongiorno a tutti

perfettamente d’accordo con te. io ho studiato al classico, e mi sono laureato in lingue. confesso di aver perso la presa sulla matematica quando nelle operazioni hanno iniziato ad esserci troppe lettere (il mio limite sono le equazioni parametriche: un incubo non ancora del tutto superato), tuttavia non ne faccio certo un vanto, e in ogni caso ho mantenuto una buona capacità di calcolo, sia scritto che mentale, e soprattutto la capacità di capire quali calcoli occorrono per risolvere un determinato problema. e la base di tutto ciò l’ho imparata alle elementari. adesso, pur non avendo nessuna specializzazione scientifica o tecnica, sono continuamente costretto, per lavoro, ad occuparmi di questioni tecniche e scientifiche: sono traduttore e interprete in cinese, e se devo ringraziare gli studi di latino e greco, che mi hanno reso possibile capire come funziona una lingua, altrettanto devo ringraziare il poco che mi è rimasto dagli studi scolastici di chimica, fisica e matematica, che mi permette di capire almeno in termini generali le questioni che devo poi andare a spiegare di volta in volta ai cinesi .
quanto al clima generale di diffidenza verso la scienza (e la conseguente facilità con cui si riescono ad ingannare gli italiani su argomenti anche importantissimi per le loro tasche e la loro salute, l’intuizione che Gentile ne sappia qualcosa è legittima quanto fondata….
per fare un esempio, un giorno, aspettando l’inizio di un lettorato di cinese stavo leggendo un testo “L’economia cinese verso gli anni ’90”, che avevo trovato su una bancarella e immediatamente comprato. bene, i miei meravigliatissimi compagni erano convinti che stessi preparando un esame a economia! non gli era nemmeno passato per la mente che la lingua cinese avesse qualche rapporto con la Cina, i suoi abitanti e la sua economia….

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