Di scioperi e ammazzablog

Ad ottobre 2011 ho tenuto per una settimana il Faber Blog e il primo post che ho pubblicato è quello che ripropongo di seguito.
Il discorso, come ho raccontato settimana scorsa su CheFuturo, è ahimè ancora super attuale.

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Alle 20.15 di martedì scorso, 4 ottobre, mi suona il telefono:
“Cos’è successo a Wikipedia?”
“C’è un comunicato a proposito del DDL sulle intercettazioni?”
“Sì e non posso accedere a nessun’altra pagina..”
“E’ iniziato lo sciopero di Wikipedia”

Era un’amica e insieme al figlio voleva controllare una informazione su Wikipedia, ma non hanno potuto.

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Il primo inizio è stato a giugno del 2010: su Wikipedia si dibatte del DDL sulle intercettazioni e sulle sue ricadute sul progetto e Wikimedia Italia rilascia un comunicato stampa contro il DDL, affermando:

[..] ci opponiamo a qualsiasi provvedimento che possa operare una riduzione della libertà di informazione. Rivendichiamo il diritto a un sostegno maggiore al settore culturale e respingiamo gli interventi punitivi ai danni della produzione culturale e di informazione giornalistica, specie quando colpiscono l’attività di singoli cittadini che anonimamente, gratuitamente e volontariamente investono il proprio tempo e profondono il proprio impegno per rendere accessibile a tutti, in maniera libera e gratuita, la conoscenza e l’informazione.

Il comunicato è stato pubblicato anche su Wikipedia e ha raccolto un certo consenso, essendo stato firmato da oltre 300 persone.

Il 26 settembre 2011 il tema torna alla ribalta, Nicolabel scrive:

[..] L’attuale formulazione dell’articolo contestato (art. 1, comma 29) obbliga i gestori di qualunque sito web (sia esso quello di una testata giornalistica, un blog amatoriale o un’enciclopedia) a pubblicare integralmente, senza modifiche e senza commenti, una rettifica per ogni contenuto pubblicato, in presenza di una semplice richiesta – anche via email – di chiunque si ritenga leso dal contenuto e indipendentemente dalla fondatezza del ricorso. In caso di mancata o tardiva pubblicazione, è prevista una multa fino a 12 mila euro.
Gli effetti della norma su Wikipedia sono stati discussi più volte [..]e hanno posto in evidenza che una norma siffatta sarebbe in contrasto con elementi costitutivi di Wikipedia: dal pilastro sulla neutralità dei contenuti (che verrebbe inficiato dalla presenza nelle voci di dichiarazioni di parte non ulteriormente commentabili), alle caratteristiche tecniche del software mediawiki (che non permette di precludere le modifiche soltanto alla parte di una voce contenente la rettifica), alle modalità editoriali (che non prevedono la presenza di una redazione in grado di prendersi in carico la tempestiva pubblicazione delle rettifiche, specie se comunicate via email a contributori episodici).
Questa pagina chiarisce che né l’assenza di cittadinanza italiana né l’ubicazione all’estero dei server di WMF sono in grado di evitare l’applicazione della norma.

Si dibatte lo scenario possibile e si fanno esempi su come potrebbe essere l’applicazione delle rettifiche (un bellissimo esempio lo fa anche Metilparaben)

L’1 ottobre iniziano a preoccuparsi anche gli amministratori di Wikipedia, che discutono sull’opportunità di continuare a chiamarsi così, visto che nella pratica non amministrano il sito, ma sono utenti che hanno avuto la fiducia dalla comunità per poter compiere determinate azioni tecniche (proteggere, cancellare e ripristinare pagine, bloccare e sbloccare utenti).

Poi la discussione continua sulla mailing list (privata) degli amministratori e il 3 ottobre viene proposto di oscurare tutta Wikipedia mostrando solo un comunicato oppure inserire il comunicato in testa ad ogni pagina. Con 51 voti a favore, 5 contrari e qualche astenuto, la proposta di oscuramento passa.

Alle 20 di martedì 4 ottobre l’edizione in italiano di Wikipedia non è più accessibile: chiunque cerchi di consultarne le voci viene rimandato a questo comunicato. La stampa italiana se ne accorge molto rapidamente: dal Corriere mi chiamano attorno alle 20:30, poi moltissime redazioni lo segnalano (la rassegna stampa in continuo aggiornamento è qui).
Nel giro di un’ora su Twitter non si parla d’altro, alle 21.30 arriva il supporto di Wikimedia Serbia seguita nel corso delle ore da molti altri chapter (Svezia, Argentina, Italia, ..), alle 22 esce su Business Insider, su Facebook il gruppo “Rivogliamo Wikipedia – No alla legge Bavaglio” raccoglie 1000 firme in 4 minuti (ora ne ha quasi 280.000), la comunità wikimediana internazionale ne discute su una lista pubblica, alle 23 arriva il primo supporto informale da Wikimedia Foundation seguito qualche ora dopo da quello ufficiale, Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia, si scaglia contro il DDL twittando Wikipedia Italy is on strike against an idiotic proposed law (rincarerà la dose il giorno dopo in una intervista), Jaqen pubblica delle FAQ sullo sciopero provando a spiegare ai non addetti ai lavori cosa sta succedendo.

Al termine delle prime 24 ore di sciopero viene aperta una pagina (che al termine verrà sdoppiata), scrivibile solo dagli utenti registrati di Wikipedia, per riaprire il dialogo con la comunità e decidere come procedere. Le ipotesi di riapertura si fondano sull’emendamento proposto da Cassinelli (che limita le rettifiche ai giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica e registrati ai sensi dell’articolo 5, si veda ad esempio qui) e una certa stanchezza avvertita dall’estero; intanto anche dalla comunità italiana arrivano le prime critiche.

Alle 14 di giovedì 6 ottobre, dopo 42 ore di sciopero, Wikipedia in italiano è nuovamente consultabile. In testa a tutte le pagine campeggia un breve messaggio:

Il 4, 5 e 6 ottobre 2011 gli utenti di Wikipedia in lingua italiana hanno ritenuto necessario oscurare le voci dell’enciclopedia per sottolineare che un disegno di legge in fase di approvazione alla Camera potrebbe minare alla base la neutralità di Wikipedia.

Sono stati proposti degli emendamenti, ma le modifiche al disegno di legge verranno discusse solo a partire dal prossimo mercoledì 12 ottobre. Non sappiamo, quindi, se sia ormai scongiurata l’approvazione della norma nella sua formulazione originaria, approvazione che vanificherebbe gran parte del lavoro fatto su Wikipedia.

Grazie a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale.

E ora?

Ora osservano tutti l’iter del DDL intercettazioni. Intanto Fantasma ha preparato delle FAQ sullo sciopero per spiegare l’accaduto, e la comunità internazionale continua il dibattito sull’opportunità dello sciopero.

(Non ho quasi nominato Wikimedia Italia e ho introdotto tanti attori senza spiegare chiaramente chi sono. Trovate qualche informazione in più nelle varie FAQ che ho linkato, oppure ci rileggiamo domani quando proverò a raccontare il mondo Wikimedia e chiarire i vari attori.)

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